Smaltimento sottoprodotti di origine vegetale: agricoltura, orticoltura, acquacoltura

22
Lug 2019

Nella zona di Napoli e provincia l’azienda Eymeco srl è un punto di riferimento importante per lo smaltimento di ogni tipo di rifiuto sia domestico che industriale. Personale specializzato offre un servizio di consulenza mirato a seconda dell’esigenza specifica del cliente.

Anche i sottoprodotti di origine vegetale derivanti dall’attività agricola, al pari di tutti gli altri rifiuti, hanno una particolare procedura di smaltimento. L’azienda Eymeco è in grado di offrire un supporto specializzato al fine di ottemperare alla legislazione di riferimento ed evitare quindi alle aziende agricole potenziali sanzioni.

Indice:

Sottoprodotti di origine vegetale: a quale normativa si fa riferimento?

Tutti i rifiuti sono regolamentati dal Decreto Legislativo 152 del 2006. Anche i sottoprodotti di origine vegetale seguono la stessa normativa di riferimento per quanto riguarda il loro smaltimento.
Premesso che per definizione si intende per “rifiuto” qualunque sostanza inutilizzata che si intende eliminare, è utile considerare alcune casistiche particolari, nelle quali i sottoprodotti vegetali non sono classificabili come rifiuti in quanto riutilizzabili o destinati ad altro servizio.

Quali sono gli scarti vegetali non considerati rifiuti?

Tutti quegli scarti derivanti dalla manutenzione degli spazi verdi o dalla potatura delle piante, in ambito agricolo o forestale, possono diventare combustibili sia ad uso industriale che civile. In questo caso quindi non si parla di rifiuti bensì di “biomassa“, come disciplinato dall’allegato X del decreto legislativo 152.

Analogamente, quando gli scarti vegetali possono essere ricondotti ad altre aziende, come quelle della lavorazione della carta o dei mobili, così da poter essere trasformati in altri materiali per esempio la cellulosa, non si parla di rifiuti bensì di “materie prime“.

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Stesso discorso che si fa per lo smaltimento dei rifiuti organici e la loro trasformazione da rifiuti organici in fertilizzanti.

È possibile bruciare i sottoprodotti di origine vegetale all’aperto?

In base alla normativa comunitaria, recepita anche in ambito nazionale dal Decreto Ministeriale 1787 del 2004, è vietata l’accensione di fuochi all’aperto per eliminare sterpaglie o per smaltire i residui delle colture agricole. Nelle comuni pratiche di coltivazione, infatti, non si trova evidenza del fatto che le ceneri ottenute dalla combustione possano fungere da concimante per i campi e quindi utilizzabili come materiale utile in ambito agricolo.

Come smaltire i rifiuti vegetali provenienti da attività di agricoltura e orticoltura in casa?

Tutti i sottoprodotti di origine vegetale ottenuti dai giardinieri o dai manutentori degli spazi verdi, devono essere portati nei centri di raccolta di riferimento della città adibiti all’accoglienza di rifiuti verdi. In caso sia il giardiniere stesso ad occuparsi del trasporto in discarica del materiale verde da smaltire, diventa obbligatoria la detenzione e compilazione dell’apposito formulario rifiuti.

Tale obbligo decade se si considera lo smaltimento degli scarti vegetali ottenuti a livello domestico, avvalendosi del servizio comunale di raccolta rifiuti, oppure se il cittadino smaltisce personalmente tale materiale in discarica saltuariamente.

Anche l’attività di acquacoltura deve gestire gli scarti?

Ogni allevamento di pesci ed animali acquatici è tenuto a gestire, secondo normativa vigente, i sottoprodotti raccolti a valle dell’impianto di acquacoltura, quali feci o mangime accumulato. Questo al fine di mantenere in perfetta salute gli animali allevati in acqua e consentire loro una crescita ottimale.

Tutto il mangime non consumato dagli animali acquatici dell’allevamento, nonché il materiale fecale che producono, oltre ad alcune particelle disperse nell’acqua gestita dal processo, si accumulano come parte solida da eliminare come rifiuto, comunemente nominata “fango”.

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Il fango può essere eliminato dall’acqua sia per flocculazione che attraverso procedure meccaniche di filtrazione, che possono essere gestite dall’azienda stessa di smaltimento rifiuti. Eymeco srl è attrezzata per offrire un servizio completo anche in questo ambito.

La normativa stabilisce che anche nel caso in cui in un allevamento acquatico sia previsto il riciclo dell’acqua, i fanghi dovrebbero comunque essere rimossi al fine di garantire il benessere degli animali.

Tali fanghi, infatti, benché in taluni casi possano essere utilizzati come fertilizzanti in agricoltura e quindi non rientrare nella categoria rifiuti, contenendo in vero sostanze potenzialmente dannose, come alcuni metalli pesanti, devono essere adeguatamente smaltiti in un impianto specializzato.

Analogamente, anche i fanghi degli allevamenti marini, contenendo alte quantità di sodio, non possono essere utilizzati in agricoltura in quanto andrebbero ad alterare la composizione minerale del terreno.

Per i rifiuti vegetali e il loro smaltimento richiedici subito un preventivo gratuito e senza impegno.

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